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Quiz & Curiosità

QUIZ & CURIOSITÀ


da dove deriva la parola "PIZZA" ?

SORPRESA: LA PAROLA PIZZA NON È NATA A NAPOLI, MA A GAETA


Lo testimonia un atto notarile dell'anno 997 D.C. 
conservato nell’archivio storico della Cattedrale di Gaeta.
Redatto in Latino, l'Atto originale riguarda una sorta di contratto di affitto di un mulino ubicato sul fiume Garigliano di proprietà del vescovato, il cui Vescovo chiedeva ogni anno a Natale "dodici pizze”
(il testo originale recita "doduodecim pizze").

Di fatto un viaggio a ritroso nella storia di un alimento notoriamente "povero"
nella Napoli del XVII° secolo, un piatto originariamente nato nella versione bianca e ricoperta da strutto. Infatti il pomodoro è stato aggiunto solo dopo la scoperta dell'America, ed è nella versione rossa che questa specialità partenopea è tutt'oggi apprezzata in tutto il mondo.

Pertanto l'etimologia del nome “pizza” deriverebbe secondo alcuni da pinsa, “tpinsa” o “tpansa” (dal dialetto napoletano) 
participio passato del verbo latino pinsere oppure del verbo pansere, cioè pestare, schiacciare, pigiare che deriverebbe da pita mediterranea, di origine greca 
(pita o pitta, πίττα, dal greco peptòs ossia “infornato”).

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QUIZ

la Pizza nera con carbone vegetale, cosa ne pensi?
Copia il link qui sotto per cominciare.
Grazie per la tua partecipazione!

https://www.surveymonkey.com/s/7DDQCMK

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Curiosità: sono sempre di più i clienti che non rinunciano alla comodità!
Il 58% la consuma tra le mura domestiche

Da quanto emerge da una indagine Doxa commissionata da AssoBirra, il motivo è da ricercare nell'evoluzione tecnologica di strumenti
(box per scooter, borse termiche, piastre pre-riscaldate)
che rispetto a 20-30 anni fa ne conservano al meglio calore e croccantezza
durante il trasporto a domicilio.

Stando al sondaggio, la pizzeria non è più il principale luogo del consumo:
il 58% della pizza è gustata tra le mura domestiche.

In ogni caso, anche se la moda della pizza fatta in casa ha conquistato ormai molti italiani,
la "pizza della pizzeria" resta sempre la più consumata (71%). E la margherita batte tutti, scelta dal 45% degli italiani. Oltre la metà degli italiani (57%), comunque, non è 'fedele' alla stessa pizza e ama cambiare. L'indagina ha altresì evidenziato che un terzo degli italiani (36%) quando mangia la pizza sceglie la birra (la più gettonata è la media chiara alla spina e rigorosamente con schiuma per il 60% degli intervistati). E voi come la preferite? 


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L'ARTE DELLA PIZZA COME PATRIMONIO DELL'UNESCO
Fragrante, profumata, con il pomodoro dolce e la mozzarella che fila:
la pizza è una delle delizie della vita!



La pizza è uno dei prodotti gastronomici "Made in Italy" più conosciuti al mondo e un bene immateriale che merita il riconoscimento da parte dell'Unesco.
Si tratta di una tradizione nata a Napoli, che si tramanda da generazioni, che si è diffusa in tutta Italia ed è oggi un vero e proprio simbolo dell'Italia nel mondo.

La falsificazione dei prodotti alimentari made in Italy, fenomeno denominato "italian sounding”, si allarga tuttavia a macchia d'olio, producendo enormi danni alla nostra economia e, secondo le ultime stime Coldiretti, costerebbe all'Italia 300.000 posti di lavoro. Il fatturato del falso Made in Italy - nel solo settore agroalimentare - ha superato i 60 miliardi di euro, un danno economico davvero non trascurabile.

Da quando Coldiretti e la Fondazione Univerde hanno lanciato l'iniziativa
sono state raccolte 400 mila firme 
(in corso su change.org) .
La scadenza è fissata per il mese di Dicembre 2015.

Un milione di firme per salvare la pizza:
L'obiettivo è quello di raccogliere un numero sufficiente di firme per convincere l'Unesco a inserire "L'arte dei pizzaiuoli napoletani" nella lista dei beni immateriali da proteggere.

Nel caso la richiesta venisse accolta,
la pizza diventerebbe il settimo bene Made in Italy protetto dall'Unesco.
Questa petizione è rivolta ai tanti italiani e non italiani che
amano il prodotto gastronomico più conosciuto del pianeta.
Occorre ottenere per l'arte della pizza il prestigioso e meritato riconoscimento UNESCO.
Difendiamo il made in Italy e l'economia legata alle nostre tradizioni sane.


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si parla tanto di pizza, si mangia tanta pizza,
ma dei buoni mangiatori devono sapere anche come bruciare tutte queste calorie!

Per avere un’idea del dispendio calorico delle attività quotidiane,
basta pensare che per smaltire una pizza margherita dovremmo stirare per quasi due ore
oppure fare step per mezz’ora.

Non sempre è sufficiente seguire una dieta ben precisa o
di bruciare grassi andando solamente in palestra,
ma è bene trasformare l'allenamento in uno stile di vita quotidiano.

Per i naturali processi vitali di tutti i giorni è necessario bruciare calorie 
e per velocizzare il metabolismo basale
è bene iniziare a modificare il proprio stile di vita:

★ MANGIA PIU' SPESSO
mangiare piccoli pasti e frequenti durante la giornata 
specialmente se non sono ricchi di zuccheri,

mantengono il tuo metabolismo sempre attivo e pronto a bruciare calorie.
Oltre a colazione, pranzo e cena dovremmo optare per
due spuntini di metà mattina e metà pomeriggio a base di frutta fresca o secca.

★ SCEGLI BEVANDE CALDE
Più volte durante il giorno si dovrebbero bere delle bevande calde
come tè o caffè d’orzo senza zucchero,
facilitano il corso del normale processo del metabolismo mantenendolo sempre al lavoro!

★ PASSEGGIA PIU' CHE PUOI
camminare almeno 30 minuti al giorno
aiuta a dare una scossa al tuo metabolismo in maniera del tutto sana.
Per esempio, parcheggiare l’auto a poche vie di distanza dal posto in cui si deve andare
è un valido metodo per smaltire più calorie
oppure scegliendo di fare le scale, che contribuisce a tonificare la parte bassa del corpo.

 



 





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